lunedì 18 agosto 2008

Progetti di Pratika

Sul sito www.pratika.net trovate tutte le informazioni sui progetti e percorsi di formazione, i corsi riconosciuti, i corsi finanziati e tutte le attività organizzate e gestite dall'associazione Pratika. Attraverso la newsletter tutti gli iscritti sono regolarmente aggiornati e informati dei percorsi in partenza. Per quello che riguarda il progetto Homofobicus?! No, homosapiens! sono in programma grandi novità e la riproposizione del percorso in tutto il territorio provinciale di Arezzo e in Toscana.
A breve altre informazioni, nel frattempo vi invitiamo a iscrivervi alla newsletter e di richiederci informazioni allo 0575 380468 e info@pratika.net

martedì 29 luglio 2008

Usa, i gay contro la Nike: «Spot omofobico»

Nel mirino della comunità una reclame in cui due giocatori di basket sembrano impegnati in una fellatio
SAN FRANCISCO (Stati Uniti) - La Nike ha deciso di ritirare una pubblicità per le scarpe di basket, dopo che un cartellone che la riproduceva è stato ritenuto offensivo dalla comunità gay di San Francisco, la città della California in cui gli omosessuali sono particolarmente attivi.
FELLATIO SOTTO CANESTRO - La Nike omofobica? Questa è l'accusa che gli attivisti omosessuali hanno rivolto alla più famosa società di scarpe e abbigliamento sportivo del mondo, dopo l'uscita dei nuovi cartelloni pubblicitari ora ritirati. Nella pubblicità incriminata, realizzata in occasione dell' uscita di uno nuovo modello di scarpe, le Hyperdunk, si indovina la faccia di un giocatore di basket tra le gambe di un suo avversario, mentre schiaccia il pallone. Forse un pò esagerando, l'immagine è stata giudicato un riflesso dell'implacabile omofobia degli eterosessuali, perchè potrebbe far pensare ad un atto di fellatio. ■ Guarda il manifesto contestato
CARTELLONI E STREETBALL - I cartelloni erano apparsi nei giorni scorsi in molte strade tra San Francisco e New York, in particolare nei quartieri «cult» dello streetball, cioè basket in strada, come Harlem, lo storico quartiere nero della Grande Mela. Le prime critiche, però, sono arrivate subito, a partire dal sito web dedicato al costume Gawker.com, uno dei più popolari negli Usa, che non ha esitato a prendere in giro i gay americani chiedendosi se non siano «baskettofobi». «L'intenzione della pubblicità non è di offendere gli omosessuali, ma si riferisce puramente al basket, con il gesto tipico gesto sportivo di schiacciare la palla contro l'avversario» ha spiegato la Nike alla stampa, dichiarandosi stupita dalla reazione decisamente esagerata dei gay americani.
28 luglio 2008
ultima modifica: 29 luglio 2008

Calci in «gay street» Aggredita una lesbica

ROMA - Bersagliata all' ultimo Gay Pride - che satireggiava sul suo «periodo-showgirl» con relative foto osé - la ministra delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, è la prima a intervenire, ferma nella condanna e inequivocabile nella sostanza: «Odioso episodio di razzismo. Il proprio orientamento sessuale non può in alcun modo essere bersaglio di violenze e discriminazioni». Una manciata di minuti dopo, ecco anche il sindaco di centrodestra Gianni Alemanno: «Una ferma condanna contro ogni violenza ai danni della comunità gay e lesbica». Solidarietà per R.D.U. che, aggredita sabato notte ha reso pubblica ieri la sua vicenda. Materialmente eseguito in via Appia, l' agguato nasce però nella gay street romana. La ragazza lavora infatti nello storico pub-pizzeria «Coming out» (che tentarono di incendiare nel febbraio scorso), lungo la via di locali e meeting gay-lesbo nei pressi del Colosseo. Strada assai più breve - poche decine di metri - delle polemiche che la accompagnano, specie ora con la proposta di pedonalizzarla. A tale proposito, sorpresa: il centrodestra sarebbe neutrale se non favorevole. «Gay street? non lo escludo» ha appena detto l' assessore An alla cultura Umberto Croppi, mentre il presidente del municipio Orlando Corsetti(centrosinistra) è decisamente contrario. Sabato notte l' aggressore ha subito issato la bandiera omofoba e intollerante, racconta la ragazza: «Ero scesa dal bus e ho avuto la sensazione che qualcuno mi seguisse. Poi ho sentito gridare: "gay di m...a!"». Afferrata al collo, stretta alle spalle e immobilizzata la ragazza è stata pestata (varie contusioni secondo il referto del San Giovanni), scambiata forse per un omosessuale. «Sono una donna, fermati!» dice di aver gridato. L' aggressore se n' è andato lasciandola sul marciapiede. «Ennesimo violento attacco alle persone lesbiche e gay - secondo Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma -. Tutta la nostra solidarietà».

Sacchettoni Ilaria
24 luglio 2008 - Corriere della Sera

venerdì 27 giugno 2008

Spot con papà gay censurato Proteste contro la Heinz

L' azienda della signora Kerry sotto accusa: omofobiA provocare il ritiro della pubblicità l' iniziativa di 205 spettatori turbati dalla scena finale del bacio fra genitori dello stesso sesso *** GUARDA lo spot della maionese Heinz su www.corriere.it
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Lo si potrebbe definire un caso di «maionese impazzita»: Heinz, la multinazionale americana famosa per le salse, ha deciso di ritirare uno spot centrato su due uomini che si baciano sulle labbra. La scena gay aveva turbato 205 telespettatori britannici che si erano rivolti alla Commissione di controllo della pubblicità. «Chiediamo scusa se qualcuno si è sentito offeso, volevamo solo scherzare», ha detto martedì il portavoce della società annunciando la fine immediata della campagna. Tutto risolto? Al contrario: ora è insorta Stonewall, associazione che difende i diritti di gay, lesbiche e bisessuali nel Regno. «Siamo scioccati che un filmato innocuo sia stato ritirato così: abbiamo ricevuto centinaia di chiamate di sostenitori sconvolti per questo atteggiamento omofobico. Abbiamo deciso di lanciare un boicottaggio dei prodotti Heinz». A questo punto la faccenda si complica sotto l' aspetto commerciale, perché si calcola che i cittadini britannici di orientamento omosessuale siano non meno di 3,6 milioni e le aziende del Regno fanno a gara per mostrarsi aperte e progressiste e attirare quelle che si chiamano pink pounds, le sterline rosa. Stonewall è così potente e rispettata che recentemente la Raf, in crisi di personale, ha negoziato un contratto con l' organizzazione per superare la crisi di vocazioni e trovare reclute. E per mostrarsi al passo con i tempi le forze armate hanno concesso ai militari di partecipare in divisa alle parate del Gay Pride. Lo spot è andato in onda sulle tv britanniche (non sulla Bbc che non trasmette pubblicità commerciale) per una settimana. Presentava una scenetta casalinga: un' allegra famigliola che fa colazione al mattino, i bambini che mettono nello zainetto i sandwich per la colazione a scuola, naturalmente spalmati con un abbondante strato di maionese. Il ruolo della mamma però è affidato a uno chef con classico cappello e grembiule. Finito il rito del breakfast il padre saluta: «A stasera, amore». Mamma-chef si risente: «Non stai dimenticando qualcosa?». Papà capisce, torna indietro e stampa un bacio sulle labbra del partner. Conclusione: «Ti amo, torna diritto a casa dall' ufficio, dolcezza». Le 205 segnalazioni di protesta avevano definito lo spot «offensivo e inadatto alla visione dei bambini». La Heinz ha bloccato la campagna e chiesto scusa. Lo spot aveva già avuto un lancio travagliato: proibita la programmazione nelle fasce orarie «protette», quelle in cui si presume che i bambini possano essere di fronte alla tv. Non per il messaggio gay, ma perché la maionese è ricca di grassi e la Gran Bretagna sta combattendo una grande battaglia di retroguardia sul fronte dell' obesità. «Di questo dovrebbero preoccuparsi, del fatto che producono alimenti malsani, non di mostrare la realtà omosessuale», ha osservato con una certa ironia Stonewall. Una petizione online lanciata da pinknews.co.uk ha raccolto 1300 firme in 12 ore sotto il testo: «Heinz ha preferito i clienti omofobi rispetto a quelli che pensano liberamente». Probabilmente i creativi della Heinz in queste ore staranno sudando nel tentativo di miscelare meglio la loro maionese impazzita. * * * L' ereditiera del ketchup L' ereditiera Teresa Heinz, nata in Mozambico 70 anni fa, sposò in prime nozze il senatore repubblicano John Heinz, della omonima società alimentare. Rimasta vedova, nel 1995 si risposò con John Kerry, sfidante di Bush * * * Omosessuali illustri
Santevecchi Guido
(26 giugno 2008)
Corriere della Sera

Lettera di minacce all'Arcigay:"Si sta abbattendo ondata di omofobia"

Mentre per il prossimo sabato si stanno ultimando i preparativi per la parata del Gay Pride, la cui madrina sarà la scienziata Margherita Hack, il presidente nazionale dell'Arcigay si dice preoccupato di questo avvertimento

Bologna, 24 giugno 2008 - Il colorato mondo omosessuale si prepara a sfilare per le strade di Bologna, che sabato ospitera' l'edizione 2008 del Pride. Intanto i vertici nazionali del movimento annunciano per il 18 e 19 ottobre una celebrazione pubblica di "matrimoni" in tutta Italia, primo atto dell'istituzione del registro delle coppie gay, lesbiche e trans.
Si parte con un elenco di 53 citta', con l'obiettivo di estendere l'iniziativa a un'ottantina di capoluoghi. La campagna inizia, dunque, in occasione del Pride e mira ad individuare in ogni citta' la sede in cui verra' depositato il registro provinciale: un comitato nazionale formato da tre eminenti figure del mondo giuridico, culturale e sociale ne sara' garante e i dati raccolti verranno messi a disposizione degli istituti di ricerca e di statistica, che oggi faticano a fare una fotografica esatta delle unioni omosessuali nel Paese.
Non solo belle notizie, pero', per il Cassero di Bologna, sede dell'Arcigay, dove stamani e' stata recapitata una lettera di minacce, nemmeno troppo velate. "Mi dispiace per voi, ma ho sempre scherzato", si legge nel biglietto scritto al computer, al quale e' stato attaccato un cerotto. "Sul nostro Paese si e' abbattuta un'ondata di omofobia", osserva preoccupato Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay, che chiama in causa i ministri del nuovo governo. Non si fa attendere, pero', nemmeno la risposta all'intervento sull'omosessualita' dell'arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra. "Siamo dispiaciuti- dice Marcella Di Folco, leader del Movimento identita' transessuale- perche' noi vogliamo bene al prossimo. Lo invitiamo a venire al Pride- scherza- in mezzo a tanti trans una gonna in piu' non fa male. Siamo disponibili a dialogare con la Chiesa, ma i nostri sentimenti non sono negoziabili".

venerdì 20 giugno 2008

La politica comunitaria contro le discriminazioni

Il segretario nazionale dell' Arcigay «Meglio così Tutti capiranno che non siamo contro natura»

MILANO - «Sono molto onorato di avere un cervello uguale a quello delle donne». Aurelio Mancuso, segretario nazionale dell' Arcigay spiega perché: «Il genere femminile si caratterizza per la spiccata intelligenza e la resistenza alla fatica. Se la ricerca svedese sarà confermata, non posso che essere felice». Poi Mancuso si fa serio: «Come già dimostrato dall' Organizzazione mondiale della sanità, anche questo studio non fa altro che ribadire quanto si sapeva, l' omosessualità è innata negli esseri umani». L' affondo polemico: «Ancora una volta viene smentita la Chiesa che afferma che noi omosessuali siamo persone contro natura». Però, il gay con il cervello da donna si presta alle battute da avanspettacolo: «Pregiudizi culturali. Posso rassicurare tutti, sono grande e grosso, per niente femmineo nella gestualità o nel vestire. Semplicemente, sono un omosessuale».
Rizzo Roberto
(17 giugno 2008)
Corriere della Sera