venerdì 14 marzo 2008

Da "Il Manifesto del Pride - Roma 16 giugno 2007"

Noi, lesbiche, gay, trans e bisessuali, siamo portatori e portatrici di pari dignità civile e sociale. Di fronte all´opinione pubblica italiana rivendichiamo che il Parlamento e il Governo, così come le forze sociali e politiche, riconoscano e garantiscano uguale dignità e pari diritti, nel rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea e nel rispetto del principio della laicità dello Stato italiano e della sua autonomia da ogni ingerenza confessionale.
Le associazioni lgbt riunite a Roma il 1 aprile 2007 per discutere i temi politici e le modalità organizzative del Pride Nazionale di Roma del 16 giugno 2007, ritengono che questa manifestazione debba essere l´occasione per riaffermare che:
- la laicità dello Stato è il fondamento del vivere civile, la garanzia dei diritti di tutte e tutti, è un bene primario da difendere da ogni forma di ingerenza confessionale.
- la pari dignità e i pari diritti per le persone lgbt rimangono centrali e assumono il valore di paradigma del conflitto tra chi vuole uno stato laico e chi cerca di riportare l´Italia nel Medioevo.
Le nostre vite sono un fatto dirompente perché svelano che non esiste una famiglia"naturale", ma che le famiglie sono un fatto culturale. Con serenità e determinazione, con le nostre modalità e tutto l´arcobaleno dei nostri colori, riaffermiamo la necessità che il Parlamento approvi una vera legge che offra una pluralità di istituti giuridici aperti a tutte e tutti. Allo stesso modo, i diritti civili e sociali ditutte e tutti noi vanno garantiti attraverso una legge anti discriminazione che dia piena realizzazione al principio di eguaglianza sancito dall´articolo 3 della nostra Costituzione.
- vogliamo rappresentare una richiesta diffusa di un´Italia migliore, che si opponga a progetti politici e culturali reazionari che alimentano la violenza sulle donne, sulle lesbiche, sui gay, sulle e sui trans e su ogni altro soggetto non garantito. Questa campagna di odiointegralista sta contagiando tutto il paese, raggiungendo picchi di violenza anche politica inediti, in particolareda parte di gruppi neo nazisti e neo fascisti a cui le istituzioni non danno una risposta. Chiediamo che ilParlamento finalmente approvi una legge che sanzioni la violenza e l´istigazione all´odio motivata anche dall´orientamento sessuale e dall´identità di genere, perché non è ammissibile che non vi siano strumenti per difendere il proprio diritto alla vita e all´integrità fisica e personale.
- la lotta per le libertà individuali,l´autodeterminazione dei corpi e delle scelte di vita, deve essere assunta da un ampio e plurale arco di movimenti, gruppi, associazioni. In questo senso le associazioni lgbt lavoreranno fin da subito per costruire reti e relazioni affinché il Pride Nazionale del 16 giugno2007, sia un grande appuntamento per tutte e tutti coloro che hanno a cuore la libertà, la democrazia, l´antifascismo.
Perché esiste un´altra Italia!
Il coordinamento ha scelto al suo interno i tre portavoce nazionali:
1. Cristian Ballarin cell. 347/8445732
2. Aurelio Mancuso cell. 335/310659
3. Rossana Praitanocell. 348/7708439
Circolo Mario Mieli 06/5413985
Coordinamento Unitario Pride Nazionale Roma 2007 Roma, 1 aprile 2007

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