venerdì 27 giugno 2008

Spot con papà gay censurato Proteste contro la Heinz

L' azienda della signora Kerry sotto accusa: omofobiA provocare il ritiro della pubblicità l' iniziativa di 205 spettatori turbati dalla scena finale del bacio fra genitori dello stesso sesso *** GUARDA lo spot della maionese Heinz su www.corriere.it
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Lo si potrebbe definire un caso di «maionese impazzita»: Heinz, la multinazionale americana famosa per le salse, ha deciso di ritirare uno spot centrato su due uomini che si baciano sulle labbra. La scena gay aveva turbato 205 telespettatori britannici che si erano rivolti alla Commissione di controllo della pubblicità. «Chiediamo scusa se qualcuno si è sentito offeso, volevamo solo scherzare», ha detto martedì il portavoce della società annunciando la fine immediata della campagna. Tutto risolto? Al contrario: ora è insorta Stonewall, associazione che difende i diritti di gay, lesbiche e bisessuali nel Regno. «Siamo scioccati che un filmato innocuo sia stato ritirato così: abbiamo ricevuto centinaia di chiamate di sostenitori sconvolti per questo atteggiamento omofobico. Abbiamo deciso di lanciare un boicottaggio dei prodotti Heinz». A questo punto la faccenda si complica sotto l' aspetto commerciale, perché si calcola che i cittadini britannici di orientamento omosessuale siano non meno di 3,6 milioni e le aziende del Regno fanno a gara per mostrarsi aperte e progressiste e attirare quelle che si chiamano pink pounds, le sterline rosa. Stonewall è così potente e rispettata che recentemente la Raf, in crisi di personale, ha negoziato un contratto con l' organizzazione per superare la crisi di vocazioni e trovare reclute. E per mostrarsi al passo con i tempi le forze armate hanno concesso ai militari di partecipare in divisa alle parate del Gay Pride. Lo spot è andato in onda sulle tv britanniche (non sulla Bbc che non trasmette pubblicità commerciale) per una settimana. Presentava una scenetta casalinga: un' allegra famigliola che fa colazione al mattino, i bambini che mettono nello zainetto i sandwich per la colazione a scuola, naturalmente spalmati con un abbondante strato di maionese. Il ruolo della mamma però è affidato a uno chef con classico cappello e grembiule. Finito il rito del breakfast il padre saluta: «A stasera, amore». Mamma-chef si risente: «Non stai dimenticando qualcosa?». Papà capisce, torna indietro e stampa un bacio sulle labbra del partner. Conclusione: «Ti amo, torna diritto a casa dall' ufficio, dolcezza». Le 205 segnalazioni di protesta avevano definito lo spot «offensivo e inadatto alla visione dei bambini». La Heinz ha bloccato la campagna e chiesto scusa. Lo spot aveva già avuto un lancio travagliato: proibita la programmazione nelle fasce orarie «protette», quelle in cui si presume che i bambini possano essere di fronte alla tv. Non per il messaggio gay, ma perché la maionese è ricca di grassi e la Gran Bretagna sta combattendo una grande battaglia di retroguardia sul fronte dell' obesità. «Di questo dovrebbero preoccuparsi, del fatto che producono alimenti malsani, non di mostrare la realtà omosessuale», ha osservato con una certa ironia Stonewall. Una petizione online lanciata da pinknews.co.uk ha raccolto 1300 firme in 12 ore sotto il testo: «Heinz ha preferito i clienti omofobi rispetto a quelli che pensano liberamente». Probabilmente i creativi della Heinz in queste ore staranno sudando nel tentativo di miscelare meglio la loro maionese impazzita. * * * L' ereditiera del ketchup L' ereditiera Teresa Heinz, nata in Mozambico 70 anni fa, sposò in prime nozze il senatore repubblicano John Heinz, della omonima società alimentare. Rimasta vedova, nel 1995 si risposò con John Kerry, sfidante di Bush * * * Omosessuali illustri
Santevecchi Guido
(26 giugno 2008)
Corriere della Sera

Lettera di minacce all'Arcigay:"Si sta abbattendo ondata di omofobia"

Mentre per il prossimo sabato si stanno ultimando i preparativi per la parata del Gay Pride, la cui madrina sarà la scienziata Margherita Hack, il presidente nazionale dell'Arcigay si dice preoccupato di questo avvertimento

Bologna, 24 giugno 2008 - Il colorato mondo omosessuale si prepara a sfilare per le strade di Bologna, che sabato ospitera' l'edizione 2008 del Pride. Intanto i vertici nazionali del movimento annunciano per il 18 e 19 ottobre una celebrazione pubblica di "matrimoni" in tutta Italia, primo atto dell'istituzione del registro delle coppie gay, lesbiche e trans.
Si parte con un elenco di 53 citta', con l'obiettivo di estendere l'iniziativa a un'ottantina di capoluoghi. La campagna inizia, dunque, in occasione del Pride e mira ad individuare in ogni citta' la sede in cui verra' depositato il registro provinciale: un comitato nazionale formato da tre eminenti figure del mondo giuridico, culturale e sociale ne sara' garante e i dati raccolti verranno messi a disposizione degli istituti di ricerca e di statistica, che oggi faticano a fare una fotografica esatta delle unioni omosessuali nel Paese.
Non solo belle notizie, pero', per il Cassero di Bologna, sede dell'Arcigay, dove stamani e' stata recapitata una lettera di minacce, nemmeno troppo velate. "Mi dispiace per voi, ma ho sempre scherzato", si legge nel biglietto scritto al computer, al quale e' stato attaccato un cerotto. "Sul nostro Paese si e' abbattuta un'ondata di omofobia", osserva preoccupato Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay, che chiama in causa i ministri del nuovo governo. Non si fa attendere, pero', nemmeno la risposta all'intervento sull'omosessualita' dell'arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra. "Siamo dispiaciuti- dice Marcella Di Folco, leader del Movimento identita' transessuale- perche' noi vogliamo bene al prossimo. Lo invitiamo a venire al Pride- scherza- in mezzo a tanti trans una gonna in piu' non fa male. Siamo disponibili a dialogare con la Chiesa, ma i nostri sentimenti non sono negoziabili".

venerdì 20 giugno 2008

La politica comunitaria contro le discriminazioni

Il segretario nazionale dell' Arcigay «Meglio così Tutti capiranno che non siamo contro natura»

MILANO - «Sono molto onorato di avere un cervello uguale a quello delle donne». Aurelio Mancuso, segretario nazionale dell' Arcigay spiega perché: «Il genere femminile si caratterizza per la spiccata intelligenza e la resistenza alla fatica. Se la ricerca svedese sarà confermata, non posso che essere felice». Poi Mancuso si fa serio: «Come già dimostrato dall' Organizzazione mondiale della sanità, anche questo studio non fa altro che ribadire quanto si sapeva, l' omosessualità è innata negli esseri umani». L' affondo polemico: «Ancora una volta viene smentita la Chiesa che afferma che noi omosessuali siamo persone contro natura». Però, il gay con il cervello da donna si presta alle battute da avanspettacolo: «Pregiudizi culturali. Posso rassicurare tutti, sono grande e grosso, per niente femmineo nella gestualità o nel vestire. Semplicemente, sono un omosessuale».
Rizzo Roberto
(17 giugno 2008)
Corriere della Sera

La ricerca. Omosessuali per natura o per scelta? Una risposta da Stoccolma. Studiato il «cervello gay» È simile a quello delle donne

MILANO - Dopo il gene gay, ecco il cervello omosex: gli uomini omosessuali condividono con le donne etero caratteristiche cerebrali simili. Stesso discorso per le lesbiche: i loro due emisferi assomigliano più a quelli di un uomo che di una donna etero. E si riapre così il dibattito fra chi sostiene che l' omosessualità è una questione puramente biologica e chi invece la interpreta come il prodotto di un condizionamento ambientale. La nuova ricerca, appena pubblicata sulla rivista scientifica Pnas, parla in generale di forma del cervello e, in particolare, di una sua zona, l' amigdala, legata alle emozioni e all' umore. Così, secondo un gruppo di ricercatori svedesi dello Stockholm Brain Institute, il cervello delle donne omosessuali e degli uomini etero è leggermente asimmetrico, con l' emisfero di destra lievemente più largo di quello di sinistra, mentre il cervello di uomini omosessuali e donne etero non lo è. Non contenti, poi, di aver sottoposto 90 volontari alla risonanza magnetica per ottenere questi risultati (l' esame permette di «fotografare» con estrema precisione un organo), Ivanka Savic e Per Lindstrom hanno pensato anche di ricorrere alla Pet (la tomografia a emissione di positroni che invece consente di vedere il funzionamento di un organo) per valutare l' amigdala, una piccola zona del cervello che è coinvolta nelle reazioni allo stress. E hanno dimostrato che gay e donne etero condividono lo stesso tipo di organizzazione dei collegamenti fra neuroni, così come lesbiche e uomini etero ne condividono altri, il che potrebbe spiegare come i gay siano emotivamente più simili alle donne. Se però queste differenze siano responsabili dell' orientamento sessuale o ne siano la conseguenza è ancora tutto da verificare. E le numerose ricerche condotte fino a oggi non sono mai riuscite a dimostrare definitivamente una vera diversità biologica fra omosessuali ed eterosessuali. Nel 1993 aveva fatto scalpore uno studio pubblicato su una rivista di tutto rispetto, l' americana Science, a firma di Dean Hamer, secondo il quale esisteva un gene dell' omosessualità, ma nessuno lo ha poi confermato. Due anni prima un altro ricercatore, Simon LeVay ( che ha poi scritto il libro «Sexual brain», il cervello sessuale) aveva sostenuto che gay e donne presentavano una certa area del cervello più piccola rispetto agli uomini etero e aveva scatenato polemiche a non finire. Oggi la maggior parte degli scienziati pensa che alla base di molti comportamenti umani (compreso quello sessuale) esista un fattore biologico (forse anche genetico), sul quale poi interviene l' ambiente sia fisico, che culturale. Gli stessi ricercatori svedesi si chiedono se le differenze fra i due emisferi cerebrali abbiano origine già nell' utero o si sviluppino poi dopo la nascita e alla fine concludono che probabilmente l' ambiente uterino prima e l' ambiente in cui poi vive il bambino abbiano entrambi la loro influenza. Del resto c' è anche chi ha ipotizzato che i gay raramente sono figli unici, ma più spesso sono secondogeniti (per questi ultimi la probabilità di essere omosessuali è del 30 per cento) o terzogeniti (in questo caso la probabilità aumenta ancora): sarebbe lo stesso organismo materno a «difendersi» contro i maschi, creando condizioni «femminilizzanti».
Bazzi Adriana
(17 giugno 2008)
Corriere della Sera

venerdì 13 giugno 2008

A quando la legge sull'omofobia?

Sul treno Napoli- Sorrento
Picchiati a sangue perché omosessuali

MILANO - Li hanno pestati a sangue perché gay, o ritenuti tali. È accaduto l' altra sera su un treno della Circumvesuviana della linea Napoli-Sorrento, all' altezza di Portici, nel Napoletano. Due giovani di 24 e di 27 anni sono finiti in ospedale per le botte subite e uno di loro rischia il distacco della retina. Una decina di ragazzi ventenni li ha presi di mira. Prima le invettive, poi calci e pugni in pieno volto. «I due giovani napoletani hanno sporto denuncia, sono in corso le indagini», fa sapere Aurelio Mancuso, presidente dell' Arcigay. «L' odio verso gli omosessuali è stato l' elemento scatenante della violenza prodotta dal branco, così come è già avvenuto di recente in altre città italiane». Per Barbara Pollastrini, del Pd, «è urgente approvare in Parlamento, oltre le norme contro lo stalking, la legge contro l' omofobia».

(8 giugno 2008)
Corriere della Sera

Il film "Improvvisamente l' inverno scorso" alla Camera

A Montecitorio La pd Concia e la proiezione della pellicola pro Dico: sì da Buttiglione e Bertolini, spero nel ministro
Film gay alla Camera. «Venga la Carfagna»

ROMA - «Dunque, verrà sicuramente Gennaro Malgieri. Rocco Buttiglione mi ha assicurato che farà di tutto per poter passare. Chiara Moroni e Isabella Bertolini mi hanno detto di sì. L' invito è arrivato al ministro Mara Carfagna, la vedrò martedì e spero di convincerla a venire». Chi conosce la deputata pd Anna Paola Concia («unica lesbica, almeno dichiarata, del Parlamento») sa bene che difficilmente lascia la presa, soprattutto quando si tratta di una scommessa personale. Per esempio mostrare al centrodestra del nuovo governo un film con la storia di una coppia gay che, nel febbraio 2007, quindi al tempo dell' approvazione dei Dico, scopre un' Italia spaccata a metà sui diritti degli omosessuali e dei conviventi. Ci sarà anche il centrosinistra: Paola Binetti, Vincenzo Vita, Gianni Cuperlo, Marina Sereni, tutti confermati. L' idea di proiettare il 12 giugno alle 17 nella sala delle Colonne alla Camera (quindi sede istituzionalissima) il film «Improvvisamente l' inverno scorso» di Gustav Hofer e Luca Ragazzi (voce narrante di Veronica Pivetti) è proprio della Concia. La coppia omosessuale è quella formata da otto anni dai due giovani registi: un racconto autobiografico che diventa manifesto sociale e politico. Ovvero cronaca di un amore omo che intende strutturarsi legalmente ai tempi del governo Prodi. Il successo internazionale è stato ampio: prima il festival di Berlino a febbraio poi, in questi giorni, la partecipazione al Brooklyn Film Festival e al New Fest, la raffinata rassegna di tematiche omosessuali di New York. Spiega Concia: «Il tema dei diritti civili non è di destra né di sinistra. Così come una evidente omofobia è politicamente trasversale. Quindi è bene mostrare alla destra oggi al governo un film che racconta la vita quotidiana di due persone "normali" e omosessuali che vogliono ottenere i loro diritti. Su questo terreno ci siamo scannati per anni, col centrodestra. Mi sembra arrivato il tempo di ragionare e di confrontarsi». Una pausa: «Adesso che ci penso devo chiamare Carlo Giovanardi. Sono sicura che accetterà». Capirà, il centrodestra? «Noi siamo soggetti senza diritti. Loro sono al potere. Basta conoscere i problemi de-ideologizzandoli. A questo serve la proiezione: cosa c' è di ideologico nella ricerca di un diritto?» Parlano da New York i due registi del film. Dice Gustav Hofer: «Col risultato elettorale, la tematica del film rimane fuori dal Parlamento. Dopo le dichiarazioni della Carfagna si è capito che circola una grande ignoranza sulle unioni di fatto e su quelle omosessuali. Purtroppo un lavoro di informazione appare ancora molto necessario. Sono in tanti a non sapere che l' Italia è rimasto l' unico Paese europeo a non applicare una direttiva comunitaria sulle convivenze anche omosessuali. Grecia e Austria, anche loro ultimi, stanno legiferando». Aggiunge Luca Ragazzi: «Molti eterosessuali, grazie al nostro film, scoprono cosa significhi non avere diritti per loro assolutamente banali ed elementari. Non ci illudiamo che la semplice proiezione del nostro film possa modificare una mentalità. Ma sicuramente sarà un contributo per riaprire il dibattito». Già la locandina lo sarà: l' invito alla Camera mostra i due registi in una classica posa da fidanzati, con le teste vicine in una piscina estiva. Si attendono reazioni già al cartoncino che chiede conferma per la prenotazione posti.

Conti Paolo
(7 giugno 2008)
Corriere della Sera

venerdì 6 giugno 2008

La «vendetta» del Gay Pride: drag queen vestite come la Carfagna

Dopo il mancato patrocinio, «carro monografico» sul passato sexy. Lei: sono sobria, loro non lo saranno mai
ROMA — A 24 ore dal Pride di Roma — partenza domani alle 16 in piazza della Repubblica — la comunità gay affila le armi dell'ironia. E punta l'obiettivo sul ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna che ha negato il patrocinio al corteo (patrocinio non concesso nemmeno dal sindaco Gianni Alemanno). La ministra chiede sobrietà? «Sarà accontentata, eccome», annunciano con un sorriso dal Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, organizzatore del Pride. Circolo che ieri ha ufficializzato la notizia di un carro monografico dedicato proprio alla Carfagna, non però in versione ministeriale, bensì in quella da sexy-calendario di qualche tempo fa (il riferimento è alle foto osé del ministro finite sulla stampa di mezzo mondo all'indomani del suo giuramento).
Pronta e spiritosa la replica del ministro Carfagna, che ieri ha parato il colpo, per niente inatteso: «Iniziativa simpatica, ma scontata — ha detto —. Quello è il mio passato e mi farebbe piacere se tale mancanza di sobrietà non fosse il loro presente e, forse e purtroppo, il loro futuro. Se anche loro lasciassero alle spalle le esibizioni sarebbe molto più facile dialogare». «Alla parata Roma sarà invasa da 20 carri allegorici delle associazioni glbt (gay, lesbiche, bisessuali, transgender)», recitava il comunicato del Mieli di ieri. E fin qui tutto nella norma. Poi, la novità-Carfagna, giunta dopo le polemiche per la mancata concessione di piazza San Giovanni alla chiusura del corteo, decisa in extremis per la
Mara Carfagna (Lapresse)concomitanza di un coro dentro la Basilica (ieri sul tema un attivista gay ha scritto al presidente della Repubblica giudicando il ritiro «un fatto grave, che mette a rischio la tenuta democratica del Paese»). «Ad aprire la parata — proseguiva la nota del Mieli — sarà il pullman a due piani fucsia del comitato Roma Pride, con a bordo la madrina Rita Rusic e altre personalità del mondo gay, tra cui Franco Grillini e Vladimir Luxuria. Seguirà il carro del Circolo Mieli-Muccassassina, che si intitolerà Sobrietà, autopatrocinato dal calendario di Mara Carfagna».
L'«autopatrocinio » è, va da sé, un'iperbole sarcastica (e un pool composto dai più celebri travestiti della capitale, trapela, è al lavoro «per la migliore interpretazione della «Mara desnuda »). «Il Mieli ha fatto suo l'invito della Carfagna alla sobrietà — è stato spiegato — e ligio alle richieste del ministro ha deciso di seguirne le orme. Saranno presenti sul carro, in omaggio a ogni mese del famoso calendario, drag queens e gogo boys, elegantemente svestiti con gli stessi indumenti che la Carfagna indossava non molto tempo fa. Il carro rappresenterà una prigione dove gay, lesbiche e trans sono imprigionati e tenuti lontani dai diritti. Guardiane di questa prigione saranno le emule della Carfagna».
Edoardo Sassi
06 giugno 2008

Se la diversità sessuale aiuta la democrazia

Qualcuno sembra averlo dimenticato, ma molti lo ricordano con dolore, perché ci sono ferite che non si chiudono mai: appena trent' anni fa, essere omosessuale a Cuba era motivo sufficiente per meritare il castigo dell' interruzione degli studi universitari, o per essere espulso da un posto di lavoro a contatto diretto con «il pubblico». Qualche anno prima, decine di omosessuali erano stati rinchiusi nei campi di lavoro «rieducativi». Sono troppe e sempre sordide le storie (e le ferite) che quella politica discriminatoria, sostenuta da una vecchia tradizione machista e dalle esigenze della nuova ortodossia socialista, ha lasciato nella società e nella vita dei cubani. Ma adesso, in diverse città dell' isola, si è appena celebrata una festa nazionale per la Giornata Internazionale contro l' Omofobia, una specie di incontro dell' orgoglio gay, con conferenze, spettacoli di trasformisti (travestiti), presentazioni di libri, film, opere teatrali e... i sempre più diffusi commenti sulle future riforme legali e costituzionali destinate ad aprire i sentieri ancora angusti verso le operazioni di cambio di sesso, e che permetterebbero alle coppie omosessuali di celebrare matrimoni civili e addirittura di adottare dei figli; una cosa assai poco comune a Cuba, anche per le coppie eterosessuali. Quando si parla dei cambiamenti che stanno avvenendo o che dovrebbero avvenire, o si fanno congetture sui cambiamenti che avverranno in quest' isola socialista dei Caraibi, in genere si pensa ad una svolta economica e politica, che alcuni analisti vedono perfino come un' apertura verso l' economia di mercato e addirittura come una modifica totale del sistema. Ma parallelamente e talvolta al margine delle trasformazioni che si sono prodotte negli ultimi mesi e di quelle che si pensa possano avvenire, a Cuba si sta producendo una profonda mutazione nella mentalità collettiva, a volte meno visibile ma senza dubbio fondamentale per il presente e il futuro della nazione. In un Paese in cui l' uniformità di pensiero è stata forgiata e promossa da tutte le strutture e le istituzioni di un onnipresente stato socialista, la presenza di spazi per affermare che «la diversità è la norma» (secondo lo slogan adottato a livello nazionale per la Giornata Internazionale contro l' Omofobia) rappresenta un notevole cambiamento sociale e politico, oltre ad una constatazione dei nuovi cammini che la società cubana sta percorrendo. La complessa diversità sessuale, in un Paese tradizionalmente machista e nel quale l' omosessualità è stata tra l' altro per molti anni uno stigma politico, può dunque essere letta come il riconoscimento della possibilità di accettare altre diversità, anch' esse necessarie e reclamate da una parte del tessuto sociale. Forse, e non a torto, si potrebbe pensare che il fatto di ammettere la diversità sessuale è e deve essere sempre una scelta individuale e che, perciò, non determina in nessun modo l' essenza di una società nella quale, per altro, questa diversità già esiste, ed è stata persino adottata apertamente da molti dei suoi membri (ma bisogna anche ricordare che il caso di Cuba non ha niente a che vedere con i violenti casi del Brasile o del Messico, dove l' omofobia produce decine di omicidi di omosessuali). Ma allora bisognerebbe ricordare ciò che è accaduto in passato con il fenomeno dell' omosessualità, e ciò che significa per gli schemi ideologici del sistema cubano l' accettazione di questa convivenza prima giudicata trasgressiva. Ci sono altri spazi in cui, anche senza slogan e celebrazioni, si manifesta la diversità sociale cubana di oggi. Forse il più visibile è il mondo della cultura, dove a partire dallo scorso decennio (gli anni in cui è uscito il film Fragola e Cioccolato, una storia sull' intransigenza sessuale e politica) convivono le visioni e le interpretazioni più diverse sulla realtà cubana, che in alcuni casi subiscono la censura, in molti altri casi la schivano, ma esistono e si estendono come sguardi alternativi sui fenomeni sociali. Quando quasi un anno fa la società cubana è stata chiamata a pensare e ad esprimere senza timore le proprie preoccupazioni, idee e proposte su molteplici aspetti della vita nazionale, si è liberato un impulso tellurico che ha attraversato il Paese, rivelando la presenza di una diversità di pensiero e di aspettative in una nazione apparentemente omogenea e uniforme. A quanto pare, il ritardo per ragioni economiche o per decisioni politiche di alternative economiche, sociali e individuali, non ha portato alla loro scomparsa nelle aspettative di molti cubani, ed è bastato appena convocarle perché emergessero, in tutta la loro diversità. Per la sua stessa storia e formazione, Cuba è sempre stata un Paese eterogeneo e diverso. Forse sono state proprio queste condizioni che, malgrado l' uniformità, ci hanno salvato da molti dei più dolorosi estremi dell' ortodossia manifestata dal socialismo reale in Europa e in Asia. Altri, come l' omofobia istituzionalizzata, o la pretesa di creare un realismo socialista tropicale, hanno invece lasciato il segno. Ma adesso, dopo aver convocato la diversità, e dopo averla accettata come norma, forse il sistema sociale cubano sta avanzando verso una complessità sociale e persino economica più aperta, verso un ventaglio di possibili scelte individuali molto più libero e soddisfacente. Ips Traduzione di Francesca Buffo


Padura Fuentes Leonardo
(2 giugno 2008)
Corriere della Sera

Roma, giovane conduttore aggredito e minacciato perché gay

ROMA - Christian Floris, 24 anni, conduttore di punta del portale DeeGay.it, è stato aggredito la scorsa notte a Roma mentre rincasava. Due persone gli hanno sbattuto la testa contro il muro minacciandolo perché si occupa di tematiche legate al mondo dell'omosessualità e gli hanno intimato di smetterla. Il giovane, che è stato portato all'ospedale dove è stato giudicato guaribile in sette giorni, ha sporto denuncia contro ignoti. E dopo il raid neonazista al Pigneto, Floris ha parlato di "correlazioni" tra i due fatti. "Credo che sia la stessa corrente di persone, che oltre ad aver aggredito me e di infondere terrore nel mondo omosessuale, si sia ora concentrato sugli extracomunitari - ha affermato - La mia convinzione - proprio guardando le immagini televisive e ascoltando le dichiarazioni rilasciate sul posto da testimoni, è che gli aggressori appartengano alla stessa matrice". DeeGay.it è un portale che co-produce una trasmissione con Radio Città Futura, Eco tv e Nessuno tv.

(24 maggio 2008)