venerdì 27 giugno 2008

Lettera di minacce all'Arcigay:"Si sta abbattendo ondata di omofobia"

Mentre per il prossimo sabato si stanno ultimando i preparativi per la parata del Gay Pride, la cui madrina sarà la scienziata Margherita Hack, il presidente nazionale dell'Arcigay si dice preoccupato di questo avvertimento

Bologna, 24 giugno 2008 - Il colorato mondo omosessuale si prepara a sfilare per le strade di Bologna, che sabato ospitera' l'edizione 2008 del Pride. Intanto i vertici nazionali del movimento annunciano per il 18 e 19 ottobre una celebrazione pubblica di "matrimoni" in tutta Italia, primo atto dell'istituzione del registro delle coppie gay, lesbiche e trans.
Si parte con un elenco di 53 citta', con l'obiettivo di estendere l'iniziativa a un'ottantina di capoluoghi. La campagna inizia, dunque, in occasione del Pride e mira ad individuare in ogni citta' la sede in cui verra' depositato il registro provinciale: un comitato nazionale formato da tre eminenti figure del mondo giuridico, culturale e sociale ne sara' garante e i dati raccolti verranno messi a disposizione degli istituti di ricerca e di statistica, che oggi faticano a fare una fotografica esatta delle unioni omosessuali nel Paese.
Non solo belle notizie, pero', per il Cassero di Bologna, sede dell'Arcigay, dove stamani e' stata recapitata una lettera di minacce, nemmeno troppo velate. "Mi dispiace per voi, ma ho sempre scherzato", si legge nel biglietto scritto al computer, al quale e' stato attaccato un cerotto. "Sul nostro Paese si e' abbattuta un'ondata di omofobia", osserva preoccupato Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay, che chiama in causa i ministri del nuovo governo. Non si fa attendere, pero', nemmeno la risposta all'intervento sull'omosessualita' dell'arcivescovo di Bologna, il cardinale Carlo Caffarra. "Siamo dispiaciuti- dice Marcella Di Folco, leader del Movimento identita' transessuale- perche' noi vogliamo bene al prossimo. Lo invitiamo a venire al Pride- scherza- in mezzo a tanti trans una gonna in piu' non fa male. Siamo disponibili a dialogare con la Chiesa, ma i nostri sentimenti non sono negoziabili".

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